6 febbraio 2008

Lo statuto e il ricambio

Dai giornali di oggi si vede già la battaglia interna al PD per le candidature. Lo statuto prevede non più di tre legislature con un 10% di deroghe da assegnare a politici "emeriti" e "insostituibili". La cosa si fa interessante alcuni sembrano, al momento,  aver accettato serenamente la novità: Prodi, Violante. Altri si daranno da fare per essere insostituibili.
Lo statuto assomiglia alla proposta di Grillo, ma gli effetti di rinnovamento non sono affatto chiari. Un amico mi diceva che ad esempio l'unico paese ad avere in costituzione il limite ai mandati parlamentari è il Messico.... ma l'effetto di tale limite non si è tradotto in un costante rinnovamento, anzi la classe politica si ricicla negli incarichi direttivi di altri organi compattandosi maggiormente. Si spera che nell'agenda politica del PD vi sia, fra le tante cosa da fare,  una ristrutturazione dei vari enti pubblici in un'ottica di costi-benefici. La questione dei costi della politica è all'ordine del giorno da anni ormai, ma vista la cultura politica italiana non dissimile da quella messicana sotto questo aspetto, vedasi il famigerato manuale cencelli, sarà da vedere se il sistema attiverà meccanismi virtuosi o viziosi. 
Pubblicato da iraniano alle 11:26 |  

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