26 novembre 2008

le banche ci salveranno dalla crisi?

Provo a ragionare di crisi. Stating the obvious: il fenomeno della depressione è dovuto in massima parte alla crisi di liquidità, la cosiddetta trappola della liquidità. I soldi ci sono. Non è che qualcuno li ha bruciati, fatta eccezione per quelli fittizi della crescita dei valori azionari, è solo che circolano meno. Una volta si diceva: stanno sotto il mattone.
I governi tutti si sono apprestati a varare strumenti di tutela del risparmio, ovvero garanzia dei deposti bancari, al fine di evitare la corsa allo sportello come nel '29. Dunque, le banche hanno provvista ma dove la impiegano? Le banche non la tengono sotto il materasso. Proviamo a ragionare come un sano banchiere. Allora, mutui per le case.......mmmmmh......con i prezzi in ribasso e gente che perde il posto di lavoro, forse non è il momento migliore. Finanziamenti alle imprese? Ma.......se nessuna compra chi me lo fa fa? Cos'altro? Mumble, mumble. Ci sono! In borsa .  Di questi tempi la borsa va in continua altalena: +6% oggi, -10% domani, +8% dopodomani. Gli speculatori devono recuperare quanto è stato bruciato. Se imbrocco l'onda giusta faccio soldoni. Il momento è propizio, quand'è che ricapita di guadagnà (forse) il 10% o più in un giorno? In tempi normali, con domanda che pareggia l'offerta, operare in borsa rende poco: nel breve la crescita è lenta. Si consiglia infatti di oprare in valori azionari con prospettive di lungo periodo. Ma oggi.....eheheheh! C'è di che fare festa. Ma se va male? E becchi la risacca? C'è da farsi mooolto male. Ah, aspetta! Tanto i depositi li copre lo stato. Che ce frega.....rischiamo! Il fenomeno si chiama "azzardo morale". Ecco come assicurare una crisi profonda e pulizia nel sistema finanziario. Probabilmente mi sbaglio e sono catastrofista, ma come dice Berlusconi: in tempi di crisi c'è bisogno di ottimismo. Sotto di lui sto tranquillo.
Pubblicato da iraniano alle 19:28 | 3 commenti  
13 novembre 2008

libera

Un addio a Eluana Englaro, pur nella tragicità dell'evento finalmente si da la possibilità di liberarla da una prigione senza sbarre. La posizione della chiesa cattolica è assurda: interrompere l'alimentazione e l'idratazione è un omicidio, mentre mantenere artificialmente in vita una persona che "naturalmente" ci lascerebbe è doveroso.  La cassazione ha offerto una risposta ragionevole ma soprattutto umana. Utilizzare interventi di sospensione della morte in casi clinicamente irrecuperabili non credo sia etico, anzi addirittura si potrebbe dire in contrasto con il naturale e quindi con il divino. Intendiamoci la capacità più importante dell'uomo è modificare l'ambiente a proprio favore invece che subirlo... anche questo è naturale, ma appunto ha dei limiti.
Pubblicato da iraniano alle 19:27 | 1 commenti  
10 novembre 2008

informatizzazione PA

oggi dovevo guardare una visura ipotecaria sono andato sul sito dell'agenzia del territorio e ho scoperto con incredulità che è possibile accedere al servizio comodamente da casa via internet. Bene mi sono detto, finalmente. Poi scorro un po' e noto che il costo del servizio on-line rispetto allo sportello è maggiorato del 50% e mi chiedo il perché. 
Pubblicato da iraniano alle 21:37 | 2 commenti  
27 ottobre 2008

Gelmini e protesta

Non capisco come la Gelmini e il governo tutto  possa dire che la protesta sulla scuola e università sia espressione di qualche migliaio di persone e che sia ideologica, riporto qui una articolo de La Stampa. D'accordo si può discutere sul fatto che (sempre che questo sia "effettivamente" vero) le occupazioni non consentano il regolare svolgimento delle lezioni, ma che la protesta sia un movimento alimentato dalla politica è ridicolo. E' chiaro che l'organizzazione delle manifestazioni sia portato avanti da gruppi organizzati anche politicamente, ma questo rimane una movimentazione della società civile. Ho visto oggi al TG1 la "contro-protesta" della destra, di fronte a non ricordo quale questura, per richiedere il regolare svolgimento delle lezioni. Dei quattro gatti inquadrati nessuno mi pareva in età universitaria ... almeno spero per loro. E poi mi vergogno del sistema di informazione per troppo tempo si è parlato di università in rivolta contro la Gelmini (ovvero il D.L.137/08) quando principalmente il motivo della protesta è la Legge 133/08 ovvero il taglio ai fondi ordinari e il blocco del turnover, bastava guardare un po' di striscioni. 
Pubblicato da iraniano alle 15:06 | 0 commenti  

No more digitally divided


finalmente dopo mesi di attesa torno ad avere una connessione
Pubblicato da iraniano alle 15:00 | 1 commenti  
22 aprile 2008

Portishead Third


   Disponibile da oggi il pre-listen su last.fm del nuovo disco dei Portishead
Pubblicato da iraniano alle 13:54 | 0 commenti  
16 aprile 2008

Memo per il 2013

Il PD a queste elezioni ha raggiunto il 33%, la sinistra è scomparsa ma alla prossima tornata si rifarà viva e i suoi elettori non si faranno fregare, quindi facciamo un po' di addizioni e sottrazioni.
E' presumibile che il PD abbia drenato un 3% dei voti di SA, dunque alla prossima tornata elettorale partirà da un 30%. Per ottenere la maggioranza parlamentare dovrà raggiungere all'incirca il 46% dei voti. In  5 anni il PD deve conquistare un 16% (sei milioni di voti). Dove andrà a pescare sti voti se non al centro? temo una futura deriva centrista con una riorganizzazione sotto forma democristiana.


Pubblicato da iraniano alle 09:18 | 0 commenti  
15 aprile 2008

Fuori la Sinistra

Sinistra Arcobaleno è fuori dal parlamento. Spero che oltre al rammarico delle prime ore si cominci a riflettere sulla disfatta. Tante sono le concause: il drenaggio di voti del PD, l'astenisionismo, un soggetto rabberciato all'ultimo momento...... Comunque, vale la pena riflettere sul fatto che la colpa della sconfitta è endogena, ovvero aver perso i voti della propria classe di riferimento che presumibilmente sono andati anche alla Lega e al PDL, questo significa che la sinistra deve fare autocritica perché non è stata in grado di comunicare alla sua base politica. Di una sinistra nuova in Italia c'è bisogno,  forse questo è il modo per fare tabula rasa e cominciare a costruire qualcosa di nuovo e non solo vestito a festa.
Pubblicato da iraniano alle 10:33 | 0 commenti  
11 aprile 2008

Al Voto

Unico consiglio bipartisan, nello scegliere chi votare e se pensate ad un voto disgiunto guardatevi lo speciale di repubblica, troverete regione per regione le percentuali ottenute dai singoli schieramenti alle scorse elezioni del 2006, fate qualche conto sulle probabilità a naso di discostamento da quel dato, tenendo a mente che i singoli partiti al senato necessitano almeno dell'otto per cento e se in coalizione del tre per cento e poi scegliete quello che ritenete giusto fare.
Pubblicato da iraniano alle 12:40 | 0 commenti  
3 aprile 2008

Alitalia[na] 2

Addio Alitalia,
quello che si prospetta per le sorti della compagnia di bandiera è il commissariamento, fatto salvo un miracoloso ripensamento di Airfrance. La colpa "insindacabile" è dello scontro instauratosi sul tavolo delle trattative da parte dei sindacati. Non conosco nei dettagli il piano industriale presentato da Airfrance, ne tantomeno sarei in grado di verificarne l'attendibilità e la qualità, resta il fatto che ad un tavolo di trattative con un piano presentato ci si siede per discutere modifiche, variazioni; non un nuovo piano industriale - questo è almeno quanto si desume dalle pagine di repubblica - la strategia adottata dai sindacati dunque, a prescindere dagli argomenti presentati, era di forzare eccessivamente la mano, con il rischio che si è poi concretizzato di far saltare l'accordo. Complimenti ci sono riusciti, un gran successo per i sindacati - abilissimi strateghi della contrattazione-  soprattutto per la tutela dei posti di lavoro.

Pubblicato da iraniano alle 12:52 | 0 commenti  
28 marzo 2008

produttività

Un tema all'ordine del giorno della politica, ma anche tra gli industriali è il problema della produttività del lavoro. Ma che vuol dire? una definizione di produttività del lavoro è la seguente: il valore aggiunto per addetto. Si fa strada ormai trasversalmente la questione della detassazione degli straordinari ed è sicuramente vero, evidente, che un incremento degli straordinari - a parità di addetti - aumenta il prodotto e quindi sembrerebbe anche la produttività, ma se questa è LA ricetta o comunque le ricette sono ascrivibili a detassazione degli straordinari, dei premi di produttività o della riduzione del costo del lavoro e preciso che sono un economista da due soldi, mi sento alquanto preso per il culo. Queste ricette sono di corto respiro per natura e sembrano presumere che i lavoratori si grattino tutto il giorno. La produttività del lavoro è connessa al rapporto capitale/lavoro e all'allocazione efficiente del capitale umano: non si lavora più con il solo martello e cacciavite. Dunque se la produttività è bassa la colpa prevalente è del basso impiego di "capitale", latu sensu, nell'impresa. La prova provata è nel seguente estratto dal Struttura e competitività del sistema delle imprese industriali e dei servizi anno 2005 dell'Istat
Più fresco non l'ho trovato.

Nel 2005 la produttività nominale del lavoro (misurata dal valore aggiunto per addetto) è pari a 38,8 mila euro, con valori più elevati nell'industria in senso stretto (49,3 mila euro) . Il livello dell’indicatore si attesta su 28,8 mila euro nelle imprese con 1-19 addetti, mentre raggiunge 53,4 mila euro in quelle con 20 addetti ed oltre. La produttività del lavoro aumenta quindi al crescere della dimensione aziendale; le microimprese registrano livelli di produttività pari al 43,8 per cento di quelli riscontrati nelle imprese con almeno 250 addetti (60,6 mila euro). Questo gap di produttività è evidente in tutti i principali macrosettori.
La rilevanza della dimensione aziendale nel determinare il livello della produttività del lavoro emerge anche dal confronto fra classi dimensionali contigue. Infatti, passando dalla fascia delle microimprese a quella delle unità con 10-19 addetti si registra un incremento di produttività pari, in media, al 30,7 per cento; l’incremento sale al 40,9 per cento se il confronto viene effettuato con la classe dimensionale immediatamente successiva (20-49 addetti).

Con una struttura industriale costituta prevalentemente da micro-imprese come può esistere un organizzazione produttiva strutturata e quindi dotata di capitale fisico e umano specializzato in grado di produrre ad alto valore aggiunto? Questo non vuol dire che la salvezza è la grande impresa, ma sicuramente quella strutturata e complessa. E' qui che si gioca la partita di lungo periodo, altrimenti saremo costretti, per compensare, a lavorare sempre di più ed a "costi" inferiori. Un esempio di malallocazione delle risorse lo si puo' vedere nei call center, una buona parte degli operatori è laureata, questo vuol dire che una parte del nostro capitale umano formato e con un   investimento monetizzabile elevato - si calcola che il solo costo per lo stato per formare un laurato si aggira attorno ai 150000 euro, più naturalmente c'è da contarci anche i costi sostenuti dal singolo per la propria formazione - è impiegato in mansioni a bassa qualifica, paragonabile al noto friggitore di McDonald. Perchè mai uno/a che in potenza ha il toolkit per svolgere mansioni più produttive sceglie questo lavoro. E' scemo? no, semplicemente non ci sono le posizioni, i ruoli per impiegarlo in maniera più efficiente. Avete mai visto un impresa artigiana - composta da imprenditore, ragioniere e quattro operai - che cerca e seleziona un responsabile del marketing, piuttosto che legale, o del personale. Non ce n'è bisogno l'imprenditore e il ragioniere sono sufficienti a svolgere tutte le mansioni. Conosco diverse persone che hanno deciso dopo la laurea di emigrare, prima la meta era l'Irlanda, ora comincia ad essere appetibile la Spagna, perché? Abbastanza semplice da dirsi, loro hanno investito in politica industriale modificando i propri vantaggi comparati attraverso un rinnovamento della propria struttura produttiva - ossia rendendola più complessa e quindi in grado di ricercare, assorbire, processare, regimi  tecnologici più avanzati - questi processi richiedono anni, decadi ma solo così si esce da paradigmi tecnologici ormai obsoleti, noi invece di adattarci e di rispondere attivamente alle sfide del mercato cerchiamo di difendere l'indifendibile, settori in cui la partita si gioca sul costo del lavoro, in pratica rispondiamo alla competizione erodendo il nostro benessere accumulato.
Pubblicato da iraniano alle 10:15 | 0 commenti  
27 marzo 2008

proselitismo

Nel giorno di Pasqua Magdi Allam ha ricevuto il battesimo in San Pietro dal papa, a causa della sua scelta è montata una nuova polemica, prescindendo dalla sua libera scelta di convertirsi al cattolicesimo non capisco perché se la prendano tanto con Allam. In fin dei conti la possibilità di essere battezzato dal papa, per un credente , è un onore. La scelta discutibile è del vaticano che ha scelto di lanciare una bomba, alquanto inopportuna, nel circolo mediatico. La chiesa naturalmente rivendica la libertà di scelta di fede religiosa - quando la conversione è verso il cattolicesimo - ma voglio proprio vedere come farà a mantenere rapporti di rispetto con le altre religioni se sbandiera così il proprio proselitismo. La supposta professazione "liberale" della chiesa si è vista anche nei confronti del Dalai Lama che non è stato ricevuto con tutti gli onori, del resto il buddismo tibetano è in competizione con il cattolicesimo per la conquista del mercato religioso cinese. Un mercato potenziale di un miliardo di atei è senza dubbio appetibile.
Pubblicato da iraniano alle 12:24 | 0 commenti  
20 marzo 2008

Alitalia[na]

Certo la trattativa con Airfrance è un boccone amaro ma è difficile cercare una soluzione migliore senza un outside option almeno che, come proposto, si cerchi la solita soluzione all'italiana cercando operatori italiani che non hanno soldi per comprare, ne tantomento per investire e che se messi nella condizione di dover entrare per richiesta bipartisan chiederanno in futuro lo scambio di favori. Mr. B ha detto che c'è pure la possibilità che entrino i figli nell'affare, non volete mica che il papone al probabile governo li lasci soli.
Benone così lasciamo la compagnia a degli incapaci ( o perlomeno incompetenti in trasporto aereo ) e in più ci accolliamo per il futuro il loro insuccesso. Non mi sembra una grande novità.
Per la storia del grande insucesso alitalia rinvio all'ottimo post di scrooge.
Pubblicato da iraniano alle 12:45 | 2 commenti  
6 marzo 2008

Mr.B e i numeri

Ieri sera preso da un attacco di masochismo ho deciso di guardare porta a porta, Berlusconi re come a suo solito ha snocciolato numeri a destra e manca per dimostrare la fattibilità e serietà del suo piano per l'Italia. Non c'ho capito un granchè francamente, continuava a sparare cifre in euro, poi in lire, poi in euro, ma probabilmente anche in dinari. Ad un certo punto alla domanda del direttore del secolo XIX sulla stima delle risorse necessarie per attuare il programma, Mr B dopo un esercizio funambolico in stile Pannelliano, aprendo parentesi tonde, quadre, graffe senza chiuderne una ha detto: le risorse necessarie per il piano sono 20 miliardi ( di euro, credo) poi si è corretto 20000 miliardi ( di lire, spero). Questo qua non ha la più pallida idea di cosa stia parlando, prima computa un 1,4% del PIL per completare il suo piano, poi si corregge, si fa per dire,  con un 0,7% del PIL. Almeno che non intendesse 20000 miliardi di euro, allora basterebbe solo 14 volte il PIL......   
Pubblicato da iraniano alle 11:56 | 0 commenti  
29 febbraio 2008

un principio di buona notizia

Oggi viene candidata nelle file del PD come capolista in Campania Pina Picierno 26 anni - Presidente dei giovani della margherita -. Non la conosco, magari se me la trovassi davanti sarei in disaccordo con lei su molte questioni, ma non me ne frega niente. E' un insider, una che si è segnalata perchè attiva politicamente. Queste sono le scelte giuste, l'idea di vero rinnovamento della classe politica, non i ragazzi immagine thyssen, call center, con tutto il rispetto questa è roba da Mr B. Spero però che si continui in questa direzione perchè anche lei rischia di rimanere un simbolo - la capolista - altri ne devono venire, giovani attivi che si sono spesi nel partito. Aria nuova in parlamento, con istanze diverse e con una prospettiva a lungo termine.
Non mi pare una richiesta illegitima attendersi che su questioni come i DICO, la riforma del trattamento previdenziale o la dualità del mercato del lavoro si possa proferir parola, in fin dei conti sono questioni che riguardano più strettamente noi che un settantenne.
Pubblicato da iraniano alle 12:55 | 2 commenti  
28 febbraio 2008

Asta Wi-Max

Si è chiusa ieri l'asta per l'assegnazione delle licenze, una buona notizia campanilistica in area 2 le due licenze sono state assegnate a ariadsl - già operativa in toscana con sistemi tradizionali - e ad eVia. Sarà da vedere i loro piani di infrastutturazione ma intanto  niente Telecom, il solo fatto che "in potenza" si aprono le strade per operatori alternativi senza preclusioni da parte del detentore della rete è già qualcosa. 
Pubblicato da iraniano alle 10:11 | 0 commenti  
25 febbraio 2008

GRANDE!!!!

Pubblicato da iraniano alle 13:31 | 1 commenti  
24 febbraio 2008

il costo della semplificazione


Ieri ho seguito il progetto CarpeDem. Due incontri mi hanno colpito quello di Telese e Macaluso. Macaluso sul piano di principio ha assolutamente ragione: un partito è per definizione di parte, deve cioè connotare un portato ideologico e culturale, cosa che il PD non ha, assomigliando di più ad un cartello elettorale. Tuttavia abbiamo già vissuto un periodo fatto di partiti ben delineati con l'effetto di dover creare delle coalizioni più o meno trasversali per costituire un governo. Si discute e si è discusso della frammentizzazione e dell'ingovernabilità di tale sistema. Ossia un sistema in cui per governare è necessaria la sintesi di posizioni diverse.
Oggi si va verso un meccanismo di semplificazione, con partiti pluralisti che dovrebbero governare senza il ricorso ad appoggi esterni - ammesso che accada - e con la necessità di trovare una sintesi interna delle varie aree o correnti che alimentano il partito. Questo sacrificio pagherà? Renderà più governabile il paese? Riuschirà davvero a fornire scelte, decisioni? Con tutta la buona volontà posso solo immaginare e sperare che l'unico frutto possibile sia una maggiore stabilità, presumendo che le dispute interne siano sanabili senza il ricorso all'exit. Ma il costo che ci apporontiamo a pagare vale davvero la candela? Possono convivere anime così diverse nello stesso partito? La Binetti talebana cristiana che usa il cilicio e la Bonino spirito laico e liberale dal motto "in scienza e coscienza". Non mi pare un gran punto di partenza da cui lanciare "il coraggio della scelta". Certo in campagna elettorale le questioni etiche non devono prendere il sopravvento, tra le priorità c'è il mercato del lavoro, la giustizia, l'efficienza della PA, la produttività, le liberalizzazione, ecc. Ma su Le questioni etico-morali ci si dovrà pur imbattere prima o poi, personalmente ho in testa qualche idea per risolvere le questioni economico-sociali del paese, che sono diverse da quelle del PD ma sono ben disposto ad appogiarne altre se credo che vadano nella stessa direzione anche se con percorsi diversi, in campo etico la variabilità invece è molto ridotta e verrà il giorno in cui qualcuno punterà fermamente i piedi per fede o per liberalità. Sono perplesso, mi rifiuto di avere il cilicio in Parlamento, una che già vuole imporre diktat, vedi Veronesi. Ma quanti voti porta sta donna? intendiamoci non è che dovrebbe essere cacciata dal PD: ha il legittimo diritto ad essere tesserata, ma per questo NON necessariamente candidata. Più passa il tempo, più mi sto incazzando e questo è solo una parte delle incazzature. Il costo della semplificazione per me è troppo alto.
Pubblicato da iraniano alle 16:13 | 0 commenti  
19 febbraio 2008

Mastella palla al centro

Lo strappo tra Berlusconi e Casini è da salutare come una cosa positiva perché riduce lo stacco del PD dal PDL ma ne nasce un problema. Fino a quel momento nessuno aveva bisogno di imbarcarsi Mastella, in fondo la campania era data vinta in partenza. Oggi con il "nuovo supposto terzo polo" avrà  la possibilità di rinascere. Dai sondaggi elettorali è difficile estrarre qualche informazione, l'UDC è uscita da poco, la Rosa Bianca è in formazione, gli accordi ancora in alto mare, ma un fatto è certo il nuovo polo non ha  alcuna certezza di entrare in parlamento trovandosi al contempo nella spinosa situazione di doversi smarcare e presentarsi come un'alternativa "fresca". Tabacci non lo vuole per certo, Casini manco...ma un po' meno certo, eppure i suoi voti sono appetitosi. Che faranno?  Ognuno per la sua strada? Un Italia senza centro, dopo decenni di Democrazia Cristiana, sarebbe un fatto epocale. 
Bravo Veltroni con l'uscita di DeMita, Mastella al centro serve ancora di meno.

Pubblicato da iraniano alle 16:09 | 0 commenti  
14 febbraio 2008

Mr.B il genio della comunicazione politica

         

COMPLIMENTONI!!!!!
Pubblicato da iraniano alle 13:42 | 0 commenti  
6 febbraio 2008

Che fine farà la cosa rossa?

Ammesso che le dichiarazioni di uolter in questi giorni tengano, c'è da chiedersi che fine farà la cosa rossa? Se la leva principale delle sinistre rimane quella del 2006: altrimenti torna Berlusconi. Allora è possibile che una buona parte degli elettori di questa lista preferiscano"turarsi il naso e tapparsi le orecchie" ma votare PD - poco probabile forse ma comunque più forte su piazza - come unica alternativa disponibile antiberlusconi? Gli effetti potrebbero essere importanti. Nasce un nuovo soggetto, o una federazione, che muore sul nascere.
La Repubblica qualche giorno fa pubblicava una serie di sondaggi con le ipotesi di schieramenti a sinistra e a destra, devo dire che da questi non si notava alcun drenaggio di voti da cosa rossa verso il PD in solitario, ma il sondaggio non era tarato per questo né in termini di quesiti né nei tempi di registrazione delle risposte. Vedremo.
Pubblicato da iraniano alle 14:45 | 0 commenti  

Lo statuto e il ricambio

Dai giornali di oggi si vede già la battaglia interna al PD per le candidature. Lo statuto prevede non più di tre legislature con un 10% di deroghe da assegnare a politici "emeriti" e "insostituibili". La cosa si fa interessante alcuni sembrano, al momento,  aver accettato serenamente la novità: Prodi, Violante. Altri si daranno da fare per essere insostituibili.
Lo statuto assomiglia alla proposta di Grillo, ma gli effetti di rinnovamento non sono affatto chiari. Un amico mi diceva che ad esempio l'unico paese ad avere in costituzione il limite ai mandati parlamentari è il Messico.... ma l'effetto di tale limite non si è tradotto in un costante rinnovamento, anzi la classe politica si ricicla negli incarichi direttivi di altri organi compattandosi maggiormente. Si spera che nell'agenda politica del PD vi sia, fra le tante cosa da fare,  una ristrutturazione dei vari enti pubblici in un'ottica di costi-benefici. La questione dei costi della politica è all'ordine del giorno da anni ormai, ma vista la cultura politica italiana non dissimile da quella messicana sotto questo aspetto, vedasi il famigerato manuale cencelli, sarà da vedere se il sistema attiverà meccanismi virtuosi o viziosi. 
Pubblicato da iraniano alle 11:26 | 0 commenti  
4 febbraio 2008

Il commento del giorno

Bersani: una legge elettorale che dà il compito al partito di nominare i suoi deputati, senza nessuna procedura democratica interna, è un'aberrazione totale ...... queste cose del porcellum verranno usate, perché del porcello non si butta via niente.
Pubblicato da iraniano alle 17:36 | 0 commenti  
1 febbraio 2008

Il paradosso informazione giustizia

Ieri sera nella puntata di Annozero si è parlato del caso Cuffaro e dell'intreccio mafia-sanità-regione Sicilia.
Oggi come prevedibile parte la sceneggiata garantista, il presidente dell'autorità per le comunicazioni Calabrò dice: stop agli pseudo-processi.
Va premesso che in Italia come sottolineano tutti si è innocenti fino a prova contraria, ovvero fino al terzo grado giudizio in cui la sentenza diviene definitiva.
Detto questo, un conto sono le responsabilità di fronte alla legge, altro conto invece sono le responsabilità politiche.
Non è immaginabile che dal momento in cui si viene a conoscenza mediaticamente di "notizie di reato" si debba attendere in media 250 giorni - questi i tempi medi per un processo penale in Italia - per poterne parlare senza ledere i diritti dell'imputato.
La posizione politica di responsabilità è senza dubbio una questione di onorabilità, negli affari pubblici questa caratteristica è fondamentale ovunque. Tanto più in Italia.
E qui emerge il paradosso se l'informazione in democrazia svolge un ruolo semi-istituzionale: il cosidetto quarto potere, non è possibile immaginare che si possa discutere di tali notizie a scoppio ritardato. Qui vale un vecchio detto: quando arriva la tempesta, abbassa la testa e aspetta che passi. Il tempismo è tutto in un paese senza memoria. 
E' vero c'è un costo da sopportare: la perdita di immagine prima di un accertamento dei fatti.
Ma il politico per mestiere ci mette la faccia, questo è la scelta e il rischio che si deve prendere.
Se poi l'informazione sbaglia intenzionalmente o meno, c'è sempre la possibilità di rivalersi ex-post per diffamazione. Altrimenti si rischia di svuotare di significato ed in portata il ruolo dell'informazione. Il garantismo non può essere assoluto, in politica esige una buona dose di realismo e responsabilità.
Pubblicato da iraniano alle 12:26 | 0 commenti  
30 gennaio 2008

Giustizia spazzatura


Il 26 gennaio c'è stata l'inaugurazione dell'anno giudiziario qua la relazione del Presidente Carbone. Come in campania si producono più processi di quanti si riescano a smaltire.
Eppure la giustizia dovrebbe essere la prima funzione dello stato, ma qua non gliene frega niente a nessuno, anzi il processo più lento assicura maggiori tutele a chi l'ha fatta più grossa.
Pure i giornali passano la notizia in sordina: Prodi il ministro ad interim e la giustizia mirata, poi qualche dato, ma nessun approfondimento, niente....incredibile. 
La questione non è solo di principio: lo stato di diritto, di importanza capitale. Ma anche economica.
E' il dilemma del prigioniero, dove due sono le soluzioni del gioco di contrattazione bilaterale. Onesto-Onesto oppure Disonesto-Disonesto. Per ottenere la prima o si crea una situazione reputazionale e relazionale per cui io so che ti comporterai onestamente perchè altrimenti tronco la relazione e non conviene a nessuno dei due e viceversa, oppure si rende necessario l'intervento di un terzo che punisca i comportamenti devianti al punto di eliminare i benefici privati del comportamento disonesto. In mancanza di questo o faccio affari con mio fratello oppure col cavolo che mi metto in relazione con uno sconosciuto. L'effetto finale è che chi entra in una transazione di mercato è o cretino o malintenzionato.
Questo è un ragionamento di sintesi molto grossolano, con tante eccezioni, ma il succo è il seguente in assenza di fiducia e di coercizione da parte di un terzo enforcer il mercato si riduce e quindi anche i gains from trade.
Ha ragione Bruno Tinti, per arrivare a questo scandalo la non curanza non è sufficiente, ci vuole l'intenzione.  
Pubblicato da iraniano alle 15:53 | 0 commenti  
24 gennaio 2008

Onorevoli Senatori


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21 gennaio 2008

senza parole

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La vecchia nuova abitudine



Un giorno arriva un PM e dice che i vari passaggi di denaro non si chiamano più provvigioni, ma tangenti.....
Il tempo passa ma le vecchie abitudini di fondo rimangono.
Oggi si discute se è il caso finalmente di chiamare il clientelismo con il proprio nome: concussione.
Pubblicato da iraniano alle 12:02 | 0 commenti  
17 gennaio 2008

Il bicchiere mezzo pieno

Beh! Mastella dovrà pure sorbirsi sto polverone, ma è andata bene. Tra tutte le procure d'Italia che potevano indagare quella di Santa Maria Capua Vetere è la migliore. Mi ricordo di un servizio di approfondimento sul tema giustizia, non so se W L'Italia, Report .....comunque. Da quel che vidi il tribunale sta in affitto in un condominio, in un area ad alto tasso criminale, con enormi carenze di organico e con archivi nei garage dello stabile.
Se come penso normale,  alla chiusura delle indagini gli atti passeranno al Tribunale di Santa Maria, Mastella & co. possono tirare un sospiro di sollievo. Male, male che vada la prima comparizione in giudizio sarà nel 2050. 
Pubblicato da iraniano alle 10:24 | 0 commenti  
16 gennaio 2008

E' partito il giochino

attorno alle undici di stamane Mastella si presenta in parlamento e si dimette in maniera pare convinta sentendo il suo intevento, attorno alle 12.30 Prodi rifiuta le dimissioni e spuntano agenzie che ripetono la decisione  di Mastella come irrevocabile, attorno alle 13.30 spunta una nuova agenzia dopo il rifiuto di Prodi, Mastella decide di rifletterci.... ma insomma va in parlamento a presentare le dimissioni in maniera solenne, presumendo che abbia ponderato le sue scelte e poi ci riflette. eh già del resto preferisce riflettere stando seduto.
Pubblicato da iraniano alle 14:33 | 0 commenti  
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